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Come evitare la trasmissione dei parassiti del gatto all’uomo

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I nostri amici gatti ci danno non solo amore e affetto, ma ahimè possono ospitare molti parassiti, di cui alcuni sono trasmissibili all’uomo; e da dove vengono questi parassiti?

A volte dall’ambiente, in cui resistono per lunghi periodi, a volte tramite il contatto con altri gatti/cani, a volte tramite l’ingestione di piccole prede che fungono da ospiti intermedi (lucertole, uccellini…).

Se non adeguatamente protetti e trattati con gli antiparassitari, i gatti poi che vivono in casa con noi, dormono nel nostro letto, ci fanno le fusa e sono la “nostra ombra", possono trasmetterci delle zoonosi.

Uno dei più noti parassiti intestinali è Toxocara cati, molto diffuso in ambienti frequentati da gatti randagi (il 33% dei gatti randagi ne è affetto), che si trasmette tramite l’ingestione di uova embrionate, di ospiti intermedi o da madre a gattino col latte materno; per l’uomo ingerire le uova embrionate non è così difficile come si pensi. La sindrome della larva migrans viscerale nell’uomo è a volte asintomatica ma nei bambini determina dolore all’addome, stanchezza cronica, disturbi oculari e non solo.

Cosa bisogna fare per prevenire queste parassitosi? Semplicemente seguire le misure igieniche e trattare con gli antiparassitari già i gattini dalle prime settimane di vita su indicazione del Medico Veterinario, inclusa mamma gatta, e poi effettuare regolari esami delle feci e sverminazioni per tutta la vita del nostro micio.

Se parliamo di parassiti non possiamo tralasciare il legame tra le pulci e il cestode Dipylidium caninum: questo verme infesta le pulci che vengono ingerite dal gatto durante il grooming, causandone quindi infestazione e possibile trasmissione anche agli esseri umani, con conseguenze importanti per i più piccoli o chi ha salute fragile e delicata.

Se restiamo concentrati sui parassiti esterni, oltre alle pulci, anche le zecche possono interessare sia il nucleo familiare umano che gli animali di casa, quindi anche in questo caso è importante attuare un piano di prevenzione e trattamento costante ed efficace.

Ci sono molti altri parassiti che possono colpire sia il tuo gatto che la famiglia, e per questo è importante parlare sempre col Medico Veterinario curante delle migliori strategie sia di prevenzione che di terapia; gli esami delle feci svolti regolarmente sono fondamentali per la ricerca di parassitosi, così come i trattamenti a scadenza regolare (secondo le indicazioni degli esperti in parassitologia di ESCCAP, www.esccap.org).

 

Tips & Tricks

  • Siamo nati per giocare. Noi e i nostri gatti. Secondo il neuroscienziato Jaak Panksepp, infatti, il gioco fa parte dei sistemi emotivi di base comuni a tutte le specie di mammiferi e consente di sperimentare una serie di affetti positivi che comprendono stati di piacere, gioia, gratificazione e ricompensa.

  • Come reagisci quando ti separi dal tuo gatto? Può capitare quando vai al lavoro o hai voglia di uscire. O se il tuo gatto ha l’abitudine di esplorare l’esterno. 

    Nel contesto di un legame affettivo, gli episodi di separazione e la reazione a questa situazione sono molto importanti per comprendere la qualità della relazione e le modalità di gestione delle emozioni.  

  • Era il lontano 1991 quando la ricercatrice americana Karen Allen e i suoi collaboratori parlarono per la prima volta di “effetto pet”, pubblicando i risultati di uno studio volto a comprendere l’influenza della presenza di altri individui sullo stress. In particolare, l’obiettivo era fare chiarezza sulle caratteristiche che permettono di percepire l’altro come un’effettiva fonte di supporto sociale, capace di ridurre l’attivazione del sistema nervoso autonomo in una situazione che faceva sentire le persone sotto pressione.

  • I nostri amici gatti ci danno non solo amore e affetto, ma ahimè possono ospitare molti parassiti, di cui alcuni sono trasmissibili all’uomo; e da dove vengono questi parassiti?

    A volte dall’ambiente, in cui resistono per lunghi periodi, a volte tramite il contatto con altri gatti/cani, a volte tramite l’ingestione di piccole prede che fungono da ospiti intermedi (lucertole, uccellini…).

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