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Come combattere il freddo – non sottovalutiamo i parassiti!

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Nonostante le temperature anomale, il freddo autunnale sta finalmente arrivando ed è il momento per prepararsi a proteggere il proprio amico cane e/o gatto dalla stagione fredda e dai suoi inconvenienti.

Parlando di animali che vivono in casa, il momento critico è lo sbalzo di temperatura vissuto in occasione della passeggiata quotidiana (cane) o nel caso in cui esca all’aperto (gatto); la cuccia, di solito, va posizionata non troppo vicina ai termosifoni, anche se l’animale sembra apprezzare, perché non è benefico per la salute; il luogo ideale è protetto, non di passaggio, senza correnti d’aria. Magari fornite nel giaciglio delle coperte calde in modo che il pet possa avvolgersi e riscaldarsi.

Nel momento della passeggiata, importante per alcune razze di cani sensibili al freddo, o nel caso sia debilitato o anziano, il cappottino adeguato, magari anche impermeabile, che protegge il peloso dal freddo e dall’umidità. Nel caso in cui il freddo non sia veramente acuto, o l’animale è giovane e in salute, non è necessario l’uso di questi strumenti. Spesso sono i cani di piccola taglia o a pelo raso a doverli utilizzare, oppure le razze come i levrieri che hanno pochissimo grasso corporeo.

Da considerare la protezione delle zampe (polpastrelli) nel caso di gelate, tramite apposite creme molto grasse oppure gli stivaletti, se tollerati dal vostro amico.

Se il vostro 4 zampe soffre di qualche patologia respiratoria, attenzione perché la situazione potrebbe peggiorare con le basse temperature, e soprattutto in caso di sbalzi termici; se vivete con un gatto, non permettetegli di dormire sul calorifero, in quanto l’eccessivo caldo e la secchezza causate dal termosifone potrebbero causare problematiche respiratorie e articolari, se con un cane proteggetelo come detto col cappottino in passeggiata e portatelo fuori negli orari più caldi.

Se invece il vostro amico è anziano e, probabilmente, soffre di qualche patologia osteoarticolare, ricordate che è fondamentale sempre tenerlo in movimento con brevi passeggiate o giochi, per evitare che la mancanza di esercizio peggiori la sua condizione muscolare, e integrare la dieta con qualche prodotto specifico per le articolazioni; non dimenticate di proteggerlo col cappottino in passeggiata e di asciugarlo bene nel caso si bagni, o di continuare a farlo giocare in casa per tenerlo attivo. Vi ringrazierà con la sua salute!

Ma almeno…non ci sono parassiti d’inverno!

Sbagliato, perché i nostri nemici invisibili sono molto resistenti anche alle basse temperature, ormai più miti rispetto a qualche decennio fa, e proliferano nell’ambiente domestico, sempre mantenuto a temperatura media costante grazie al riscaldamento.

Solo gli insetti che trasportano parassiti come flebotomi, zanzare e pappataci, di solito in inverno non sono presenti (con dovute eccezioni!), per cui diminuisce il rischio di diffusione dei parassiti da loro trasmessi (come la Filaria); invece, pulci, zecche, acari e parassiti interni sono sempre presenti, per cui non bisogna abbassare la guardia, cosa che invece capita e che porta a un peggioramento della salute del nostro 4 zampe.

Quindi via libera all’ispezione di cute e pelo per verificare la presenza o meglio l’assenza di ectoparassiti (scopri come sapere se il gatto ha le pulci), e curate sempre l’igiene del vostro animale, del suo giaciglio e dei suoi asciugamani e cappottini; gli ospiti indesiderati non si fanno attendere! Anche una spazzolatura periodica permette di tenere in salute il pelo e di controllare la presenza di questi fastidiosi animaletti.

Ma la cosa più importante da valutare è l’applicazione di prodotti specifici che siano ben tollerati dai nostri amici animali, di grande efficacia e spettro d’azione, per consentirci una protezione completa che continua tutto l’anno. Parlatene con il Medico Veterinario di fiducia!

 

Tips & Tricks

  • Siamo nati per giocare. Noi e i nostri gatti. Secondo il neuroscienziato Jaak Panksepp, infatti, il gioco fa parte dei sistemi emotivi di base comuni a tutte le specie di mammiferi e consente di sperimentare una serie di affetti positivi che comprendono stati di piacere, gioia, gratificazione e ricompensa.

  • Come reagisci quando ti separi dal tuo gatto? Può capitare quando vai al lavoro o hai voglia di uscire. O se il tuo gatto ha l’abitudine di esplorare l’esterno. 

    Nel contesto di un legame affettivo, gli episodi di separazione e la reazione a questa situazione sono molto importanti per comprendere la qualità della relazione e le modalità di gestione delle emozioni.  

  • Era il lontano 1991 quando la ricercatrice americana Karen Allen e i suoi collaboratori parlarono per la prima volta di “effetto pet”, pubblicando i risultati di uno studio volto a comprendere l’influenza della presenza di altri individui sullo stress. In particolare, l’obiettivo era fare chiarezza sulle caratteristiche che permettono di percepire l’altro come un’effettiva fonte di supporto sociale, capace di ridurre l’attivazione del sistema nervoso autonomo in una situazione che faceva sentire le persone sotto pressione.

  • I nostri amici gatti ci danno non solo amore e affetto, ma ahimè possono ospitare molti parassiti, di cui alcuni sono trasmissibili all’uomo; e da dove vengono questi parassiti?

    A volte dall’ambiente, in cui resistono per lunghi periodi, a volte tramite il contatto con altri gatti/cani, a volte tramite l’ingestione di piccole prede che fungono da ospiti intermedi (lucertole, uccellini…).

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